Stéphane Mallarmé (1842-1898); traduzione di Roberto Michilli
O sognatrice, perché io m’immerga
Nella pura delizia irraggiungibile
Sappi, con sottile menzogna,
Tenere l’ala mia nella tua mano.
Una freschezza di crepuscolo
T’arriva ad ogni battito
E il colpo prigioniero spinge indietro
L’orizzonte delicatamente.
Vertigine! ecco che rabbrividisce
Lo spazio come un grande bacio
Che, folle di nascere per nessuno,
Non può sgorgare né placarsi.
Senti il paradiso selvaggio
Come un riso sepolto
Insinuarsi dall’angolo della tua bocca
Al fondo dell’unanime piega!
Lo scettro delle rive color rosa
Stagnanti sulle sere d’oro, è questo
Il bianco volo chiuso che tu posi
Contro la fiammata d’un braccialetto.
(1884)