«Pulp» n. 55, maggio-giugno 2005
Il corpo di una donna, il possesso di una casa, un amore perduto e uno che non c’è mai stato. I quattro racconti che, dilatati e rimontati, compongono l’esordio in prosa di Roberto Michilli (56 anni, teramano) esplorano con fluviale abbondanza di dettagli varie sfumature della brama e dell’ossessione. Dopo una vita al fianco di un uomo che le è indifferente, Claudia scopre all’improvviso l’amore, il turbamento e l’amarezza del rifiuto. Angelo non sa rassegnarsi all’abisso scavato fra lui e la moglie da un incidente e da un incontro nefasto. Elio sfiderà le sue paure e le sue convinzioni per difendere il sogno che coltiva da una vita. Zenith, infine, pagherà il prezzo più caro per soddisfare la propria “passione furiosa” per Deborah.
Il desiderio, per Michilli, è una forza inarrestabile che travolge qualsiasi cosa e che confina con due territori altrettanto pericolosi: la follia e il sovrannaturale. È questa l’intuizione più felice del libro che funziona benissimo quando resta concentrato sugli aspetti patologici e magici dell’ossessione, ma a cui nuocciono alcuni difetti tecnici e strutturali su cui forse sarebbe stato opportuno lavorare. L’eccessiva abbondanza di dettagli superflui aggiunge meno in completezza di quanto tolga in efficacia. Certi snodi narrativi risultano meccanici e forzati (il finale, prevedibile e pasticciato, di Deborah, indebolisce il racconto più potente della raccolta), mentre la lingua volutamente dimessa e lineare, produce ottimi risultati quando descrive con tratti misurati e insinuanti l’inizio dell’inquietudine, ma quando deve raccontare il culmine della frenesia, risulta spesso inadeguata e talvolta involontariamente comica, (“avevo strusciato la punta infuocata del mio passerotto sulla retina bianca [dello slip] che lo proteggeva dagli spurghi della sua passerina adorata”). Ma il rimpianto per queste debolezze non inficia il giudizio su un testo capace di porre domande sottilmente inquietanti sulla vera natura dei nostri bisogni e delle nostre aspirazioni.