Giovanna Bemporad (1928–2013).
L’immagine di un’acqua fresca e viva
domina la mia sete. Non più gaie
rincorse, non più giochi strepitosi
sotto altissimi cieli.
. Ma sul greto
le donne ancora lavano le vesti
(e ne riflette i gesti l’acqua chiara
come uno specchio); con movenze liete
vanno ragazze a stenderle cantando.
Tutto fa ch’io ritorni come allora
quando era dolce abbandonarsi al riso
con leggerezza estrema, e non la smania
di comporre l’ignoto in forma certa
l’ingenuità del cuore aveva offeso.