Andar per concorsi (e vivere – più o meno – felici).

giramenti

Cominciamo col concorso gggiovane e scattante indetto da una casa editrice che «per ogni opera letta e valutata, idonea alla pubblicazione, realizzerà un preventivo personalizzato secondo le necessità di correzione evidenziatesi sul testo».
Dieci euro «per ogni elaborato presentato» ma «Nell’ipotesi che tra le opere pervenute non si evidenzi un numero di componimenti di livello appropriato, il premio si riterrà non andato a buon fine e pertanto l’associazione xxx e la casa editrice xxx saranno da ritenersi svincolate a tutti gli effetti da qualsiasi obbligo di pubblicazione nei confronti dei partecipanti». E svincolate anche dai dieci euro a elaborato, così la gente impara a mandare solo roba decente.

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