E quindi niente, Matteo, nun ce la si fa. La crescita, la crescita, mannaggia alla morte, non arriva, e i tuoi ministri, no, mica tutti, solo uno, che però è anche l’unico che ha una certa età e di conti ne capisce, in quel corteo di fanciulli entusiasti, ninfette procaci e madonne preraffaellite, ha detto che la crisi non si supera, la ripresa è meno di quel che si sperava, il che nel linguaggio degli economisti vuol dire che mancano soldi, e tanti anche, che da qualche parte bisognerà pur trovare.
E tu stai lì, Matteo, con le ciglia aggrottate e il broncetto sulle labbra, scocciato non tanto con il Ministro, ma forse più ancora con il Destino, perché l’Italia è il tuo giocattolo, quello che sognavi da tanto tempo di avere, ma ora che ce l’hai tra le mani è come una di quelle costruzioni del Lego che sono…
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