Una deliziosa carte de visite uscita dall’atelier Earl di Worcester ritrae una giovane Adelina Patti, colta probabilmente durante un tour nella provincia inglese. Nata nel 1843, direi che la fotografia si può situare in qualche momento degli anni Sessanta dell’Ottocento, quando la Patti era già diventata, seppure giovanissima, la beniamina del Covent Garden. Doveva essere più o meno così quando, nel 1868, cantò assieme a Marietta Alboni ai funerali di Gioachino Rossini nella chiesa della Trinité a Parigi.
Molti anni dopo, nel 1905, un giornale americano pubblicava un breve articolo firmato da Adelina Patti (Baronessa Cederstrom), nel quale l’ormai stagionata diva riassumeva in poche righe il segreto della propria longevità vocale. Come sempre, a stare a sentire queste primedonne sembra che la loro grandezza sia frutto principalmente della munificenza degli dei, gestita con poche regole di buon senso e alcuni minuti di studio giornaliero. Naturalmente nessuno crederà mai che la Patti studiasse…
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