Fabio Brotto su Atlante con figure
Ho letto questo libro nei giorni in cui veniva svuotato di tutto l’appartamento in cui mio padre visse mezzo secolo, dal 1960 alla sua morte nel 2010, e io dal 1960 al 1978. L’ho letto quindi con una mirabile coincidenza di spirito ed emozione. Sono nato nel 1950, Roberto Michilli è nato nel 1949, dunque abbiamo in comune un’infanzia negli anni Cinquanta. Io a Venezia, lui a Campli (Teramo), due luoghi diversissimi: e tuttavia le nostre sono due infanzie che presentano molte affinità, molti elementi di vicinanza, molti di più rispetto a quelli di lontananza ed estraneità. Questo è stato il mio primo pensiero mentre leggevo le prime pagine di Atlante con figure (Galaad Edizioni 2016), un libro straordinariamente suggestivo, in cui Michilli attraverso una serie di quadri e quadretti, di descrizioni e racconti, di evocazioni e nominazioni, ci offre la sua infanzia e la sua prima giovinezza. Le biografie mi sono…
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