Semplice, gratuito e definitivo:
Leggere dieci volte, o quante siano necessarie a capire, la Mattinata dalla principessa di Guermantes da Il tempo ritrovato.
Semplice, gratuito e definitivo:
Leggere dieci volte, o quante siano necessarie a capire, la Mattinata dalla principessa di Guermantes da Il tempo ritrovato.
Gli scrittori assomigliano a fabbricanti di balocchi; i critici, invece, a quei bambini che i giocattoli li smontano per vedere come sono fatti dentro. Questi bambini non sono però tutti uguali. Ne esistono di curiosi e intelligenti i quali, per capire come funziona il gingillo che amano e che li diverte tanto, tolgono con ogni cura le viti e poi osservano i pezzi del meccanismo, affascinati dal loro funzionamento. Se li toccano, li maneggiano con attenzione, timorosi di poterli sciupare. Sono incantati dalla cura con cui le varie pari sono state costruite e poi assemblate insieme sì da comporre un unico, complesso marchingegno. Quando si sono saziati di guardare, risistemano al loro posto i vari pezzi, attenti a non farne avanzare nessuno, poi richiudono il coperchio e infine si stringono al cuore il balocco che, per quanto insulso possa essere, avrà comunque insegnato loro qualcosa e che per questo ameranno ancora di più. Spesso imparano anche loro a costruire giocattoli, alcuni diventano bravissimi, l’unico loro difetto, paradossalmente, è un eccesso di intelligenza e una speculare carenza di cuore. Ma per loro c’è speranza.
Non ce n’è invece per l’altra categoria di “smontatori”: gli sciocchi, gli impazienti, quelli che hanno dita troppo tozze per togliere le viti più piccole, per afferrare le rotelline minute e allora, invece di riconoscere la loro inadeguatezza, la loro incapacità cominciano a sbattere il giocattolo sul pavimento e lo rompono. Quando vedono il disastro che hanno combinato, per giustificarsi davanti ai loro stessi occhi dicono che tanto quel gioco era brutto e non gli piaceva. A questi poveri infelici consiglio di regalare soltanto massicci birilli di legno.
(8 novembre 1993)
Si prova una sensazione di tristezza quando una bella ragazza s’accasa. La bellezza, che di per sé è una promessa al mondo, spezza il suo patto con l’infinito e si fa opaca, rinchiudendosi in un limite e in un fine.
(19 marzo 2000)