
La casa di Flaubert a Croisset (Senna Marittima, a qualche chilometro da Rouen) con, a sinistra, il piccolo padiglione sul bordo della Senna, utilizzato da Gustave per i bagni e per momenti di relax durante la bella stagione.
La casa fu acquistata, al prezzo di 95.000 franchi, dal dottor Achille-Cléophas Flaubert, padre di Gustave, tra aprile e maggio del 1844. Tra lunedì 10 e venerdì 14 giugno dello stesso anno la famiglia Flaubert si installa a Croisset, nella grande casa in riva alla Senna che da questo momento in poi sarà per Gustave il punto fisso di una esistenza da solitario, interrotta tuttavia da viaggi e lunghi soggiorni a Parigi. Secondo le testimonianze di tutti i contemporanei che ebbero il privilegio di esservi ricevuti, il luogo, così come la casa, erano incantevoli. Maupassant, Zola, i fratelli Goncourt, George Sand lo descrivono come un luogo magico. In questo piccolo paradiso Gustave passerà i giorni più sereni della sua vita e comporrà la quasi totalità delle sue opere. «Casa di scrittore» scrive Bernard Fauconnier (Flaubert, p. 53), «il luogo dei sogni, dei dubbi, dei rituali di scrittura, delle orge d’entusiasmo e delle crisi di disperazione, cornice per trentacinque anni di questa straordinaria avventura interiore.» L’anima di questa casa è lo studio di Gustave, un grande vano che ne occupa tutto un angolo. Lì, scrive George Sand, Flaubert «vivrà come un canonico». Nel 1884, in un articolo su «La revue blanche», Guy de Maupassant lo farà rivivere: «Il suo studio apriva tre finestre sul giardino e due sul fiume. Era molto vasto, non avendo per ornamento che libri, alcuni ritratti di amici e alcuni ricordi di viaggio: corpi di giovani caimani seccati, un piede di mummia che un domestico ingenuo aveva lucidato come uno stivale e restato nero, rosari d’ambra d’Oriente, una statuina di Budda dorata, che dominava il grande tavolo da lavoro, e che guardava con i suoi lunghi occhi, un ammirevole busto di Pradier raffigurante la sorella di Gustave, Caroline Flaubert […]»
Il 18 maggio 1881 Caroline Commanville, nominata da Gustave Flaubert sua erede universale, vende la casa di Croisset. I 180.000 franchi che ne ricava le serviranno per pagare parte dei tanti debiti del marito. La grande villa bianca dal muro tappezzato di rose, così cara a Gustave, è subito demolita e al suo posto nel 1882 viene costruita una distilleria, rimpiazzata, nel 1922, da una fabbrica di pasta di legno e carta che resta in attività fino agli anni ‘80 del Novecento. Dalla distruzione si salva solo il piccolo padiglione sul bordo della Senna. Nel 1904, per iniziativa di Jean Revel, viene aperta una sottoscrizione per ricomprarlo e trasformarlo in un museo. Inaugurato il 17 giugno 1906, il museo Flaubert è oggi annesso alla Biblioteca municipale di Rouen.