Note di diario. 17 Luglio 2001

Tra l’otto giugno di quest’anno e oggi, ho scritto le sinossi di alcuni lavori. La prima scheda è stata quella di La dea nera. Mi serviva per allegarla al manoscritto che volevo mandare a un editore. La cosa non m’è dispiaciuta, così ho continuato. Dilettandomi nella compilazione, mi sono accorto che buona parte delle storie (Tè per due; Fiorisce; Due vite; Claudia; Deborah; ma anche La Dea nera, Favola, Fate il vostro gioco e chissà quante altre), hanno in fondo lo stesso tema: raccontano la forza dirompente del desiderio, capace di sconvolgere col suo irrompere anche le vite più ordinate, travolgendo le difese meglio disposte. Non mi stupisco certo nel riscontrare la presenza costante di questo motivo: ho sempre considerato il desiderio (latamente inteso) una delle poche (la sola?) autentiche forze vitali. Le storie, scritte senza “premeditazione”, seguendo l’unico criterio che piacessero a me (mi interessassero, le sentissi “mie”), hanno finito così per rispecchiare una mia convinzione profonda. Mi sembra un confortante segno di autenticità.
A prima vista, tale modo di procedere sembra l’esatto contrario di quanto consigliato da Peppo Pontiggia (indirizzare la prua verso temi che ci coinvolgano profondamente). E’ così? Oppure è la stessa cosa?
Provo a chiarirmi a me stesso: per andare in una direzione voluta, bisogna conoscerla: dovrei quindi scoprire prima cos’è che mi interessa davvero (ci ho provato, del resto, e il desiderio è uscito fuori subito). Altrimenti ci si può mettere per mare senza rotte predeterminate, nemmeno in modo approssimativo, e andare a naso, seguendo l’istinto, il gusto, il piacere di viaggiare, il vento. Si arriverà così a scoprire cose di noi che non sapevamo, o altre che non ci erano ignote ma che per questa via ritroveremo ancora più vere.
Ad ogni modo, ecco le schede:

LA DEA NERA (1995)
La “dea” del titolo è una Citroën “Déesse” 23 Pallas di colore nero, di proprietà del Dottor Aldo P., funzionario di banca cinquantenne, uomo solitario e schivo, nella cui vita tranquilla entra una giovane donna dal passato burrascoso e dal presente incerto, Anna, che è anche mamma di un bambino di pochi mesi. Con spregiudicatezza e decisione, Aldo riuscirà a liberarla dai pericoli che la minacciano. Alla scrittura del finale dovrebbe collaborare il lettore. La storia, infatti, non ha una conclusione univoca. Nati come ipotesi di lavoro, i finali alternativi sono rimasti tutti in piedi perché l’autore non si è sentito di sceglierne uno. (8 Giugno 2001)

FAVOLA AGRESTE A LIETO FINE (1995)
Fino a un paio d’anni fa, Elio Santi era un uomo sereno, pieno di interessi e curiosità. Li coltivava al riparo di un lavoro tranquillo e ben retribuito, scelto proprio per lasciare spazio a passioni e scoperte. Poi, in modo dapprima quasi inavvertibile e quindi con una preoccupante accelerazione, la sua carica vitale ha preso ad esaurirsi e adesso si ritrova, sulla soglia dei cinquant’anni, privo di motivazioni e spinte, in preda a una depressione da cui non riesce a individuare le cause. Ha una bella famiglia, lui e i suoi godono di buona salute, non ha problemi economici, eppure è triste, accidioso e stanco. Cerca di reagire correndo dietro all’unico sogno che scopre ancora vivo tra i tanti che un tempo abitavano il suo cuore. Decide così di comprarsi una vecchia casa in campagna e di restaurarla. Dopo aver cercato a lungo, trova infine ciò che fa per lui. (10 Luglio 2001)

GIULIA e altre solitudini (1991)
Un uomo e una donna, in auto. Silenziosi, distanti a dispetto della vicinanza forzata imposta dallo spazio ristretto. Sono diretti in un posto che solo la donna conosce, come facevano all’inizio della loro relazione quando lei doveva dirgli qualcosa che riteneva importante, e aveva bisogno di una cornice adatta per farlo. In attesa di arrivarci e approfittando del silenzio, l’uomo ripensa alla loro storia, che sente arrivata alla fine. Ciò che lei gli dirà, però, scuoterà le sue certezze, e gli farà scoprire che le cose e le persone, intorno a noi, sono come sono, e non come ce le raccontiamo. (10 Luglio 2001)

FATE IL VOSTRO GIOCO (1991-92)
L’ottobre del ’91 regala giorni di assoluto incanto ai fortunati abitanti di una cittadina affacciata sull’Adriatico. Il cielo è sereno, la brezza fresca, il sole scalda senza bruciare. Dalle vetrate della trattoria dove va a consumare i pasti, un esperto di computer in città per lavoro può riempirsi gli occhi con il verde smeraldo e l’azzurro cupo del mare. Intanto, un anziano signore molto elegante con cui ha fatto amicizia gli racconta una storia accaduta una quindicina d’anni prima. Ne sono protagonisti un gentiluomo di mezz’età un tempo amante della bella vita, un Casinò pieno di soldi, un piccolo computer Apple, un giovane genio dai capelli rossi e una bella donna bionda che non dimentica. (15 Luglio 2001)

LETTERA DA UN AMICO (1997-2000)
“Ho deciso di uccidere Valeria e poi di suicidarmi” scrive Angelo all’amico che li ha fatti conoscere. Per spiegare il terribile gesto che si accinge a compiere, racconta la storia del suo amore: l’incanto dei primi mesi, l’incidente che segna la fine della sua felicità, l’incontro fatale con l’uomo che gli porterà via la sua donna, la lunga, difficile e inutile lotta per riconquistarla. (14 Luglio 2001)

CLAUDIA (1997-2000)
Claudia ha quarant’anni quando nella sua vita quieta, ordinata e senza amore irrompe, prepotente, il desiderio. Assume le forme di un giovane alto, abbronzato e vestito con eleganza, che ha larghe spalle d’atleta, capelli biondo scuro e risponde al nome di Matteo. Claudia resiste finché può, poi decide di abbandonarsi. Scopre, però, e non senza una certa sorpresa, che non basta la sua volontà a determinare gli eventi. Forse aveva pensato che una volta deciso di averlo, bastasse allungare la mano e prenderselo, ma deve ricredersi, perché se lei vuole Matteo con tutta se stessa, il giovane non vuole lei. A Claudia sembra terribile e crudele che l’amore possa restare non ricambiato, ma dopo il primo momento di sconforto, reagisce con forza. E’ abituata a lottare, del resto: tutto ciò che ha, se lo è conquistato con tenacia, pazienza e determinazione. Le stesse doti deve metterle in campo adesso, se vuole raggiungere il suo scopo. (14 Luglio 2001)

FANE’ (1997-2000)
“Un odio sincero e genuino aiuta a vivere meglio e a invecchiare bene. Guai a chi non ha nemici: perde uno dei più potenti stimoli vitali che esistono”.
Lo dice l’anziano ma vispo Cavaliere accingendosi a raccontare una storia al giovane amico seduto con lui su una panchina della Villa Comunale, all’ombra di una folta cortina di lecci che regala loro ombra e frescura in un caldissimo pomeriggio d’estate.
La storia è quella di due persone molto diverse fra loro, unite da una grande amicizia, poi separate dall’amore per la stessa donna e quindi riunite di nuovo, dopo averla perduta entrambi, dall’odio, un sentimento di segno negativo, ma ugualmente capace di tenere legate due vite.
Alla fine, il Cavaliere dà questo consiglio al giovane che è con lui: “Si allevi fin da ora un bel nemico. Se ha qualcuno che già le sta un po’ sullo stomaco, un tizio che le ha usato un piccolo sgarbo, una persona che, almeno, le è un tantino antipatica, ebbene coltivi questi piccoli risentimenti e cerchi di farli crescere e irrobustire fino a diventare un odio conclamato. Avrà trovato allora una compagnia fidata per i suoi anni a venire. Non sarà mai più solo. Il suo nemico le sarà vicino anche quando i suoi figli si allontaneranno da lei, anche se lei dovesse restare senza parenti o amici.” (14 Luglio 2001)

DEBORAH (1998-2000)
Fino a che punto sareste disposti ad arrivare, per ottenere una cosa che desiderate con tutte le vostre forze?
Un esempio istruttivo. (14 Luglio 2001)

FIORISCE E SI SFOGLIA LA ROSA (1996)
Se fuori incombe l’afa opprimente di un torrido pomeriggio estivo, provate a cercare riparo nella fresca e riposante penombra del tranquillo locale di Gino, detto il Budda. Prendete posto a un tavolo. Mettetevi comodi. Il Budda vi servirà deliziosi crostini di alici e tenera insalata di mare, accompagnati da freschissimo vino bianco. Potrete anche fare una partita a tressette in una scelta compagnia, se ne avete voglia, oppure ascoltare un uomo dai modi distinti che con voce pacata racconta la storia dell’amore improvviso e irruento che ha travolto la sua vita. (14 Luglio 2001)

IL TEMPO SOSPESO (1989-91)
Dopo aver girovagato a lungo per il mondo sulla spinta di una concezione romantica del proprio mestiere, un medico quarantenne sente il bisogno di fermarsi per una pausa di riflessione, e trova lavoro nell’ospedale di una città di provincia. Scoprirà un mondo e incontrerà l’amore, anche se per poco. (15 Luglio 2001)

IL PENDOLARE (1991)
I lunghi e noiosi tragitti settimanali si trasformano in occasioni attese con ansia, quando sullo stesso pullman prende a viaggiare una donna affascinante e misteriosa. (15 Luglio 2001)

CONCORSO PUBBLICO (1993)
Le prove di un concorso si rivelano funzionali allo scopo per cui sono state concepite quando riescono, come in questo caso, ad accertare senza ombra di dubbio che il candidato possiede tutti i requisiti prescritti per l’impiego. (15 Luglio 2001)

FLANELLA GRIGIA (1987-88)
Era stato il lavoro, quel noioso inutile lavoro che tanto aveva odiato in gioventù, a salvarlo dalla disperazione quando era morta l’amatissima compagna. La sua scrivania, come una zattera provvidenziale dopo un naufragio, l’aveva tenuto a galla, impedendo alle ondate di sconforto che lo aggredivano da ogni lato di sommergerlo. L’avvicendarsi delle pratiche sul ripiano lo faceva sentire ancora utile a qualcosa, dava un senso alla sua vita. Poteva così sopportare la solitudine.
Ma oggi tutto questo finirà. Sta andando in ufficio per l’ultima volta: da domani sarà un pensionato. Il momento tanto temuto alla fine è arrivato, inesorabilmente. (17 Luglio 2001)

IL TESORO DEL MULINO (1993)
Una banconota da mille lire, di quelle larghe d’una volta, accompagna tutta la vita di un uomo, rivelandosi un prezioso talismano. (17 luglio 2001)

TE’ PER DUE (1993-94)
Anna decide di uccidere Ivan e di morire con lui. Lo ama, ma sente che si sta allontanando da lei e non riesce a sopportare l’idea di restare sola.
Ivan decide di uccidere Anna perché in fondo non l’ha mai amata e teme che lei possa rovinargli la vita, raccontando tutto a sua moglie, come ha minacciato di fare. (17 Luglio 2001)

DUE VITE (1997)
La incontra sui banchi di scuola e l’ama per tutta la vita, anche se lei sarà di tanti e mai sua. (17 Luglio 2001)

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19 novembre 2013. Un aggiornamento dodici anni dopo:

Favola agreste a lieto fine, Lettera da un amico, Claudia e Deborah hanno formato Desideri, pubblicato nel 2005 da Fernandel. Anche Fate il vostro gioco è apparso da Fernandel, nel 2008, perdendo la cornice alla quale qui si accenna. Il protagonista e il narratore ora si incontrano in uno scompartimento ferroviario.
Fané faceva parte del progetto originale di Desideri, ma fu tolto in sede di editing. È diventato la costola da cui ha avuto origine La più bella del reame, pubblicato nel 2011 da Galaad.
Gli altri testi sono tuttora inediti.