Il Centro d’arte e di Cultura “IL TORCHIO” fu fondato a Teramo da Roberto Michilli e Luigi Flagelli nella primavera del 1976. Aveva sede in Via d’Annunzio 40. Nasceva dalla comune passione dei due amici per le arti figurative, e si proponeva di offrire spazio ai giovani artisti che non trovavano accoglienza nei circuiti “ufficiali”, nonché di promuovere mostre e altre iniziative caratterizzate da una cifra informale, non paludata, nella speranza di favorire così l’accostamento di tutti alla cultura e di offrire un punto di incontro a quanti, in città e nella provincia, operavano nei vari campi dell’arte.
Ebbe vita breve: un anno incirca, ma in questo limitato periodo riuscì a concentrare un’attività così intensa e qualificata, da connotarlo come una delle stagioni più vivaci della cultura teramana negli ultimi anni.
Tutti i progetti furono finanziati esclusivamente dai due fondatori, così come a loro totale carico restarono le spese per l’affitto e la gestione dei locali. Il Centro non beneficiò mai di alcun contributo – pubblico o privato. Solo la mostra di Irpino ebbe il patrocinio dell’EPT di Teramo, ma fu richiesto dall’agente dell’artista che incassò direttamente anche il contributo, senza che nulla arrivasse al Torchio.
Vanno ricordate, almeno, la produzione della cartella di disegni sulla Resistenza teramana, opera del pittore Sandro Melarangelo, che si era ispirato a uno scritto di Riccardo Cerulli; le mostre dei giovani artisti teramani Angelo Donnamaria e Marco Pace; quella di Irpino, in occasione della quale furono invitati lo scrittore Mario Lunetta e il poeta Vito Riviello per una conferenza su Irpino e la cultura meridionale, e quella di arte africana, novità assoluta per Teramo.
Fu Il Torchio a far conoscere ai teramani le incisioni su cuoio di Giuseppe Savini.
Un altro merito del Centro è di aver fondato, con il compianto Carlo Marconi, quel cenacolo di lettere ed arti che sarà poi conosciuto come “Lo Svarietto”. Probabilmente pochi sanno che le prime cinque mostre tenute nel giardino di Casa Marconi, in Via Nicola Palma, furono organizzate e finanziate dal Torchio. Vanno certamente ricordate, tra queste, l’indimenticabile serata in onore di Giovanni Melarangelo; la mostra di Guido Montauti; quella di sculture di Giustino Melchiorre, caro amico scomparso, artista tanto valente quanto appartato, e di cui oggi la città sembra aver smarrito la memoria.
– CRONOLOGIA DELLE ATTIVITA’:
1. dal 22 al 30 aprile 1976: Sandro MELARANGELO, 20 disegni sulla Resistenza teramana, da uno scritto di Riccardo Cerulli;
2. dall’8 al 30 maggio 1976: personale di Angelo DONNAMARIA, “La condizione umana”;
3. dal 4 giugno al 30 luglio 1976: Arte africana;
4. dall’11 al 25 settembre 1976: Stampe antiche;
5. dal 18 settembre 1976, allo SVARIETTO: Sculture di Giustino MELCHIORRE;
6. 25 settembre 1976, allo SVARIETTO: Serata in onore di Giovanni MELARANGELO, con la partecipazione di Liliana MERLO;
7. dal 2 ottobre 1976, allo SVARIETTO: Opere recenti di Guido MONTAUTI;
8. dall’8 al 30 ottobre 1976: personale di IRPINO; il 9 ottobre, al Palazzo della Sanità, conferenza di Vito Riviello e Mario Lunetta su “Irpino e la cultura meridionale”;
9. dal 16 ottobre 1976, allo SVARIETTO: Opere di Italo Rodomonti;
10. dal 18 ottobre 1976, allo SVARIETTO: Collettiva di pittori teramani per San Luca;
11. 5 novembre 1976, Sala Consiliare del Comune di Teramo: Presentazione della cartella sulla Resistenza Teramana. Intervento introduttivo di Roberto Michilli; conferenza di Riccardo Cerulli e Filippo Mazzonis sul tema: “La guerra di Liberazione Nazionale e la Resistenza nel teramano”;
12. dal 13 al 30 novembre 1976: personale di Marco PACE;
13. dal 3 al 12 dicembre 1976: personale di Giuseppe SAVINI.
RIFERIMENTI:
1
1.1 Riccardo CERULLI, “Bosco Martese – Cenni storici”, nel catalogo della mostra;
1.2 Giovanni CORRIERI, L’Araldo Abruzzese, 2 maggio 1976;
1.3 Luigi RUCCI, Il Tempo d’Abruzzo, 4 maggio 1976;
2
2.1 Angelo DONNAMARIA, “Ipotesi per una società umana”, nel catalogo della mostra;
2.2 Luigi RUCCI, Il Tempo d’Abruzzo, 18 maggio 1976;
3
3.1 Roberto MICHILLI, Presentazione della mostra, dattiloscritto allegato all’invito e distribuito in galleria;
3.2 art. non firmato, Il Messaggero d’Abruzzo, 5 giugno 1976;
3.3 Giovanni CORRIERI, L’Araldo Abruzzese, 20 giugno 1976;
4
4.1 a.n.f., Il Messaggero d’Abruzzo, 13 settembre 1976;
5
5.1 Luigi RUCCI, Il Tempo d’Abruzzo, 21 settembre 1976;
5.2 Luigi RUCCI, La Gazzetta di Teramo, 26 settembre 1976;
5.3 a.n.f., Il Messaggero d’Abruzzo, 29 settembre 1976;
5.4 Gino FALZON, Il Melatino, s.d.;
6
6.1 Giovanni CORRIERI, L’Araldo Abruzzese, 3 ottobre 1976;
6.2 Luigi RUCCI, Il Tempo d’ABruzzo, 5 ottobre 1976;
6.3 Gino FALZON, Il Melatino, cit.;
7
7.1 Luigi RUCCI, Il Tempo d’Abruzzo, 6 ottobre 1976;
7.2 Gino FALZON, Il Melatino, cit.;
8
8.1 Luigi RUCCI, Il Tempo d’Abruzzo, 12 ottobre 1976;
8.2 Luigi RUCCI, La Gazzetta di Teramo, 17 ottobre 1976;
8.3 a.n.f., Il Messaggero d’Abruzzo, 9 novembre 1976; 9.
9
9.1 Gino FALZON, Il Melatino, cit.;
10
10.1 Gino FALZON, Il Melatino, cit.;
11
11.1 a.n.f., Il Messaggero d’Abruzzo, 6 novembre 1976;
11.2 a.n.f., Il Messaggero d’ABruzzo, 2 dicembre 1976;
12
12.1 Luigi Rucci, presentazione, nel catalogo della mostra;
12.2 Luigi Rucci, Il Tempo d’Abruzzo, 18 novembre 1976;
13
13.1 Giammario SGATTONI, “Per un mattino”, nel catalogo della mostra;
13.2 a.n.f.; Il Messaggero d’Abruzzo, 3 dicembre 1976.